Accessibilità comunicativa per le persone sorde. La sottotitolazione è un diritto Tweet

Accessibilità comunicativa per le persone sorde. La sottotitolazione è un diritto Tweet

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La pandemia da Coronavirus ha fatto emergere quanto ancora manchi una attenzione alla accessibilità comunicativa per le persone con disabilità uditive

La pandemia ha messo in luce il gap comunicativo che ancora insiste se pensiamo a forme di comunicazione non verbale. Raggiungere con informazioni sull’emergenza le persone sorde o con disabilità intellettive è una necessità che si è scontrata e si sta scontrando con le carenze che ancora insistono sulla accessibilità comunicativa in molteplici ambiti.

Si è parlato di questo e di quanto l’accessibilità debba essere considerata un diritto fondamentale nel corso dell’incontro “L’Accessibilità come Diritto Umano: la sottotitolazione intralinguistica in tempo reale e la prospettiva dell’utente finale”, organizzato da Sub-Ti Access, collegato al Progetto europeo LTA (Live Text Access), che coinvolge otto partner internazionali attivi nella ricerca volta a garantire a persone con disabilità sensoriali la fruibilità di contenuti audiovisivi ed eventi dal vivo.
Nell’incontro si è ribadita l’importanza della sottotitolazione live svolta in modo professionale da parte di operatori specializzati, tenuto conto dei vari contesti in cui è richiesta – si pensi alle trasmissioni televisive, ai festival cinematografici e altri eventi culturali, senza dimenticare il settore educativo.

FORMAZIONE E CURICULUM DEI SOTTOTITOLATORI
Il problema del riconoscimento dei sottotitolatori e della loro formazione è un punto su cui si è posta particolare attenzione. “I servizi di sottotitolazione live sono sempre più richiesti– ha spiegato Federico Spoletti di Sub-Ti Access – In Europa però gli standard formativi dei sottotitolatori dal vivo variano sensibilmente e la professione non è ancora riconosciuta ufficialmente.”
Servono linee guida per gli eventi virtuali e per la sottotitolazione da remoto, ha segnalato Aïda Regel Poulsen dell’EFHOH (European Federation of Hard of Hearing People): “Chi usufruisce della sottotitolazione intralinguistica ha bisogni diversi e ogni piattaforma dovrebbe offrire opzioni diverse. Molte aziende offrono un riconoscimento vocale automatico spesso non corretto e per questo serve la sottotitolazione intralinguistica in tempo reale (…) I sottotitolatori intralinguisti devono quindi essere qualificati”.

I LIMITI NORMATIVI
“L’art. 7 della Direttiva sui Servizi di Media Audiovisivi riguarda l’accessibilità dei contenuti dei media audiovisivi tradizionali, come le trasmissioni televisive, ma anche i media più recenti, come i servizi on-demand, tipo Netflix, Amazon Prime, ecc., che tutti noi utilizzano molto, soprattutto dall’inizio della pandemia… purtroppo– ha osservato Mher Hakobyan dell’EFD – la direttiva non copre le piattaforme di condivisione, quindi chi pubblica video su Facebook non è tenuto a fornire sottotitoli, traduzione nella lingua dei segni, audiodescrizione ecc.”.

I LIMITI DELLA SOTTOTITOLAZIONE AUTOMATICA
Joan Bestard dell’Associazione Catalana per la Promozione dell’Accessibilità ha parlato dell’importanza della promozione dei servizi accessibili, segnalando problemi e difficoltà legati ai sottotitoli e alle persone con disabilità uditive, emersi durante la pandemia. “Normalmente, le piattaforme per videochiamate venivano usate in contesti informali, ad esempio tra parenti. In questi ultimi mesi invece sono state utilizzate soprattutto per riunioni di lavoro e lezioni scolastiche. Come tutti sappiamo, molte piattaforme forniscono sottotitoli automatici tutt’altro che perfetti. Alcune informazioni, infatti, spesso si perdono per strada. Un tipico problema dei software di sottotitolazione automatica, ad esempio, è il riconoscimento dei nomi propri o dei linguaggi specialistici. Questi termini sono estremamente importanti all’interno dei contesti didattici e lavorativi. La sottotitolazione effettuata in tempo reale da un sottotitolatore, invece, è il modo migliore per ottenere sottotitoli di qualità”.

IL PROGETTO LTA
L’obiettivo del progetto LTA, co-finanziato dal programma Erasmus+ della Commissione Europea, è quello di promuovere una formazione uniforme nel campo della sottotitolazione intralinguistica in Europa, definendo un curriculum con competenze certificate per sottotitolatori intralinguistici che producono i sottotitoli in tempo reale. Grazie al progetto verranno creati anche materiali didattici specifici, che saranno resi disponibili a chiunque sia interessato a intraprendere tale percorso professionale.

Fonte: Disabili.com

14/11/2020