È già emergenza per gli insegnanti di sostegno

È già emergenza per gli insegnanti di sostegno

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BOLOGNA. Più di un posto su due per il sostegno, sulle 10.997 cattedre in Emilia Romagna, andrà a supplenza. Non solo, si raschierà il fondo del barile perché quasi nessuno dei precari che saranno chiamati a seguire gli alunni disabili avrà la specializzazione. Se è la corsa agli organici a preoccupare le scuole, quella per gli alunni più fragili è già persa in partenza. Significa che molti di loro, troppi, non avranno lo stesso insegnante dello scorso anno, e non ne avranno uno qualificato. Un numero in crescita quest’anno, che rende ancora più pesante l’emergenza scuola per i disabili, già dimenticati durante il lockdown.

Intanto, chiuse le operazioni di immissione in ruolo, c’è il numero della cattedre rimaste vuote, tra posti comuni e sostegno: 4.986 alle medie e superiori. Con numeri record in alcune materie: italiano, storia e geografia (563) e matematica (485) alle medie; lettere (274), informatica (148), matematica (142), inglese (132), scienze motorie (120) alle superiori. La speranza di avere professori di ruolo è appesa al nuovo sistema della call veloce partita ieri e che si chiude tra tre giorni: docenti da altre Regioni potranno chiedere i posti vacanti. «Dovranno decidere in tre giorni per un posto in cui dovranno rimanere per cinque anni: non ci attendiamo molto da questo sistema. Purtroppo si sta verificando quanto previsto: in regione vengono coperti meno di un terzo dei posti», scuote la testa Monica Ottaviani, segretaria della Flc-Cgil Emilia Romagna. La sindacalista parla di «blackout della scuola». Il provveditore Stefano Versari sul sostegno parla di «problema strutturale: non ne formiamo in numero adeguato in base alle necessità». Sono le università a fare i corsi di specializzazione, e quest’anno Bologna non l’ha nemmeno fatto partire.

La ripresa, dunque, è a ostacoli, coi corsi di recupero che partono già da martedi e gli insegnanti in fila a fare test sierologici. Poco tranquilla anche la ripresa di nidi e materne comunali, fissata il 10 settembre. I sindacati, convocati lunedì dall’amministrazione, hanno fissato una raffica di assemblee. Sgb gioca d’anticipo convocandola il giorno dell’incontro col Comune.

di Ilaria Venturi

Fonte: la Repubblica.it

31/08/2020