Fase 2 Coronavirus: sintesi delle misure del decreto 26 aprile

Fase 2 Coronavirus: sintesi delle misure del decreto 26 aprile

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ROMA. Tra le misure introdotte, la deroga all’obbligo delle mascherine per alcune persone con disabilità,  e la riattivazione delle attività dei centri semiresidenziali per persone con disabilità secondo piani territoriali.

Nella serata di ieri il premier Giuseppe Conte ha annunciato le nuove regole per la cosiddetta fase 2: quella che consentirà prudenti aperture rispetto al lockdown che è stato necessario impostare nel nostro paese per contenere il diffondersi della epidemia da Coronavirus. Questa fase, come sappiamo, comporterà una convivenza col virus, e le misure introdotte dal nuovo DPCM, che partiranno dal 4 maggio e saranno in vigore fino al 18, hanno l’obiettivo di traghettarci in questo secondo momento, senza abbassare la guardia.

In evidenza riportiamo subito alcune specifiche previste per le persone con disabilità, che abbiamo rintracciato nel testo del DPCM 6 aprile 2020.
Successivamente, sintetizziamo brevemente i punti toccati da Conte in conferenza stampa rispetto alle novità generali introdotte dal Decreto.

RIATTIVAZIONE CENTRI SEMIRESIDENZIALI.
L’articolo 8 del DPCM titola Ulteriori disposizioni specifiche per la disabilità, con queste disposizioni:
1. Le attività sociali e socio-sanitarie erogate dietro autorizzazione o in convenzione, comprese quelle erogate all’interno o da parte di centri semiresidenziali per persone con disabilità, qualunque sia la loro denominazione, a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, sociooccupazionale, sanitario e socio-sanitario vengono riattivate secondo piani territoriali, adottati dalle Regioni, assicurando attraverso eventuali specifici protocolli il rispetto delle disposizioni per la prevenzione dal contagio e la tutela della salute degli utenti e degli operatori.

USO DELLE MASCHERINE.
Conte ha ribadito l’obbligo di utilizzare le mascherine protettive in presenza di altre persone: anche sui mezzi pubblici e anche quando si andrà a fare visita ai parenti (e sempre evitando assembramenti). Per evitare speculazioni si calmiereranno i prezzi, giungendo ad un costo che sarà di massimo 0,50 euro al pezzo. L’articolo 3 del DPCM, che contiene queste disposizioni, specifica al comma 2 anche una deroga all’obbligo dell’uso di mascherine per bambini sotto i 3 anni e persone con alcune forme di disabilità:
Ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19, è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti.

VISITE NELLE RSA.
All’articolo 1, voce x) è specificato che:
l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.

ATTIVITA’ ALL’APERTO.
All’articolo 1, voce f) è specificato che:
non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; è consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività.
Questo per quanto riguarda, nello specifico, le persone con disabilità.

Per quanto riguarda le misure generali introdotte per la fase che avrà inizio il 4 maggio 2020, segnaliamo in sintesi:

Spostamenti.
Vengono confermate le misure sul distanziamento sociale e sulle limitazioni agli spostamenti già in vigore. Gli spostamenti consentiti rimangono quelli per motivi di salute, di lavoro o di necessità. Viene introdotta la possibilità di spostarsi all’interno della propria regione per fare visita ai propri familiari. Anche in questo caso dovranno però essere rispettate le regole del distanziamento sociale, usando le mascherine, e che saranno comunque proibiti assembramenti, «party privati familiari» e ritrovi. Le persone che erano rimaste bloccate lontano dalla propria residenza o domicilio potranno rientrare.

Luoghi pubblici.
Dovranno quindi rimanere a casa tutte le persone con sintomi di infezioni respiratorie o febbre superiore ai 37,5 °C, che dovranno anche avvisare il proprio medico di famiglia.
Dal 4 maggio potranno riaprire parchi e ville, ma resterà in vigore il divieto di assembramento. I sindaci potranno approvare ordinanze per chiudere o limitare l’ingresso in aree in cui sia difficile rispettare le regole sul distanziamento sociale.

Attività motoria.
Si potrà fare attività motoria all’aperto anche allontanandosi dalla propria abitazione, ma mantenendo 2 metri di distanza tra le persone per l’attività sportiva (es. se si corre), e 1 metro tra le persone per l’attività motoria semplice (es. per passeggiata). Potranno allenarsi, colo per discipline individuali e nel rispetto delle norme di distanziamento atleti professionisti o non professionisti, se la loro attività è riconosciuta di interesse nazionale dal CONI. Dal 18 maggio dovrebbero poter riprendere anche gli allenamenti per gli sport di squadra.

Attività produttive.
Dal 4 maggio riapriranno il settore manifatturiero, quello delle costruzioni e il commercio all’ingrosso la cui attività è funzionale ai primi due settori. Tutte le aziende dovranno rispettare i protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro, (nello specifico, quello sottoscritto il 24 aprile).

Bar e ristoranti.
Dal 4 maggio sarà consentita l’attività di ristorazione d’asporto, con la sola possibilità di consumare il cibo a casa. Potremo quindi andare a ritirare le ordinazioni, sempre mettendosi in fila e rispettando le distanze di sicurezza.
Dal 18 maggio dovrebbero poter riaprire negozi, musei, mostre e biblioteche. Dall’1 giugno potrebbero essere allentate le regole su bar e ristoranti e dovrebbero riaprire parrucchieri e centri massaggio.

Funerali e funzioni.
per ora restano sospese le funzioni religiose, ma dal 4 maggio si potranno organizzare funerali, ai quali però sarà permessa la partecipazione solo da parte dei congiunti e a un massimo di 15 persone, che dovranno indossare le mascherine e rispettare le distanze. Le funzioni dovranno possibilmente essere celebrate all’aperto.

PUNTI IN SOSPESO.
Nel corso della conferenza stampa il Premier Conte ha ribadito che si sta lavorando per la riapertura delle scuole in sicurezza a settembre, ma non sono state annunciate misure a sostegno delle famiglie e dei genitori, come l’allargamento dei congedi, nel frattempo. Stesso dicasi per altre misure, ad esempio per i lavoratori con disabilità. Si tratta di misure che verranno forse previste nel decreto “Sblocca Paese”, che dovrebbe contenere la seconda turnata di interventi di sostegno economico per le imprese, al quale sta lavorando il Governo? Per ora, nulla.
Nella conferenza stampa non si è neppure fatto accenno alla molto discussa app Immuni, ma ha solo specificato che, per gestire in modo tempestivo il contagio ed eventuali nuovi focolai, le regioni dovranno informare ogni giorno il governo sui dati dei contagi, e il ministro della Salute Speranza indicherà le “soglie sentinella” da rispettare in modo da eventualmente intervenire reintroducendo restrizioni.

Fonte: Disabili.com

29/04/2020