Intervsita Rete 8 – Ferrante Claudio

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Audiolibri in Sala Borsa per i ciechi, postazioni pc adatte per chi è in sedia a ruote, guide interattive per ammirare i quadri del Mambo. Sono alcuni dei risultati della Convenzione tra Comune, Asphi, Ausilioteca, istituto Cavazza e Lis Learning per una città ‘smart’ alla portata di tutti, disabili inclusi

BOLOGNA – Navigare sul web, sfogliare una rivista, cercare un libro in biblioteca, contemplare un’opera d’arte, sono gesti semplici. Ma che possono diventare ostacoli per una persona disabile. Ecco allora che in soccorso può arrivare la tecnologia come strumento per abbattere le barriere sia fisiche che culturali. La domotica, ad esempio, per costruire una casa dove gli strumenti tecnologici possono aiutare i disabili a vivere in piena autonomia, dal aprire la porta con un clic o grazie al riconoscimento vocale, fino al forno che si può attivare con un comando dalla carrozzina o dallo smartphone. Oppure gli accessi in biblioteche o nei musei attraverso postazioni adatte e guide interattive. Tutte idee messe in cantiere a Bologna, dove oggi è stata presentata la convenzione tra il Comune, l’Ausilioteca, la Fondazione Asphi, l’istituto Cavazza e l’Associazione culturale Lis Learning, per la realizzazione di attività volte all’inclusione delle persone con disabilità. "Dobbiamo creare una città smart e portata di tutti – ha detto Mattero Lepore, assessore all’economia e promozione della città – e per farlo servono non solo gli strumenti tecnologici, ma anche l’intelligenza e la collaborazione tra le associazioni, i cittadini e le istituzioni". Insieme a lui a parlare dei possibili sviluppi e delle innovazioni in tema di accessibilità e tecnologia c’erano anche Alireza Darvishy del Gaates, Global alliance on accessible technologies and environments, e Evert-Jan Hoogerwerf, presidente di Aaate, Associazione per lo sviluppo delle tecnologie assistive in Europa.

I primi risultati sono già visibili in alcuni punti della città: la biblioteca Sala Borsa, dove ci sono audio libri per non vedenti, postazioni per la ricerca con il pc adatte a chi si muove in carrozzia, o al Mambo, dove c’è la possibilità di ascoltare o ammirare quadri e altre bellezze artistiche attraverso guide interattive. E grazie anche a una serie di progetti sul tema dell’accessibilità per i disabili, realizzati dal museo in collaborazione con associazioni e cooperative, come Accaparlante e quelle che fanno riferimento a Cultura libera tutti. Un aspetto dove invece la tecnologia la fa più da padrona è quello delle smart homes. Abitazioni pensate per rendere autonoma la vita di un disabile senza dover avere costantemente qualcuno che lo segua in tutto. Un idea pensata dalla Corte Roncati area ausili, un servizio dell’azienda Usl che riunisce il Centro regionale ausili, il Centro ausilii tecnologici e il Caad, Centro adattamento ambiente domestico. Immaginare luoghi domestici, ma anche pubblici, interattivi in cui l’accesso non è un limite, come a dire non basta una rampa per rendere accessibile un luogo, se poi non si riesce ad aprire una porta. (Dino Collazzo)

Fonte: Superabile.it

28/11/2014