Roma, deambulatore negato a disabile: lo usa per andare al mare, torni tra 4 anni

Roma, deambulatore negato a disabile: lo usa per andare al mare, torni tra 4 anni

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Un corteo composto e affollato sfila sulle note della marcia funebre paralizzando per oltre un’ora piazza Italia a Pescara

Duecento persone, 52 delle quali costrette sulla sedia a rotelle, «celebrano» la scomparsa dei diritti dei disabili, minacciati dai provvedimenti contenuti nella manovra finanziaria del governo. «Riducendo indennità di accompagnamento da 487 euro al mese e pensioni di invalidità civile da 260 euro si mette a rischio non solo la sopravvivenza del disabile ma anche quella delle famiglie – denuncia il presidente della Uildm di Chieti-Pescara, Camillo Gelsumini -, già oggi molte donne vivono come schiave, impossibilitate a lavorare perché costrette ad assistere mariti o figli 24 ore al giorno, non potendosi più permettere di pagare alcun servizio di assistenza». Rincara la dose Claudio Ferrante, presidente regionale dell’associazione Carrozzine Determinate: «Sui 44 miliardi attualmente erogati dall’Inps vogliono tagliarne 25, mentre scompare il contributo di solidarietà per chi ha un reddito superiore a 90.000 euro: è un furto a danno dei poveri e a vantaggio dei ricchi». I disabili e i loro familiari intonano slogan ed espongono cartelli. «Olocausto silenzioso», si legge su un uno striscione. «I tagli del passato hanno già ridotto all’osso le risorse, con effetti a cascata sull’offerta dei servizi da parte della Regione e dei Comuni – osserva Ferrante -; si chiede una compartecipazione economica a disabili con redditi pari a zero, costretti a dare quello che non hanno, senza ricevere nulla dallo Stato». Solo il 3% dei disabili, molti dei quali altamente qualificati, ha un’occupazione. «Alle aziende è consentito pagare multe per non assumerci – spiega il leader di Carrozzine Determinate – d’altronde il ministro Tremonti ci ha definiti una spesa improduttiva». Tra i manifestanti anche assistenti specializzati, fisioterapisti e badanti, che costituiscono un indotto di rilievo per l’economia della regione. Un lungo striscione, con su scritto «figli di un dio minore», apre il corteo. A seguire un carro funebre, che al posto della bara trasporta una sedia a rotelle. «Per noi la carrozzina è come un vestito che non possiamo mai cambiare – prosegue Ferrante -, il tariffario per la fornitura delle protesi e degli ausili a carico del sistema sanitario nazionale non viene aggiornato da oltre 10 anni». Spiccano i gonfaloni dei Comuni di Montesilvano e Francavilla al Mare, e spuntano volti noti della politica abruzzese: Nicoletta Verì e Valter Cozzi per il centrodestra, Vittoria D’Incecco, Carlo Costantini, Silvio Paolucci, Marinella Sclocco e Walter Caporale per il centrosinistra. «Leonardo è un bimbo affetto da tetraparesi spastica, a cui da anni la Regione continua a ridurre il sostegno per le cure necessarie – accusa Caporale -; è vergognoso che tre volte all’anno debba essere costretto a partire a proprie spese per la Slovacchia». Nelle parole di Patrizia Gasparri, assessore alle politiche sociali del comune di Francavilla, tutto l’imbarazzo degli amministratori locali: «In alcuni momenti non riesco a guardare negli occhi le persone che hanno bisogno di aiuto. Ci sentiamo impotenti». Se la Sclocco chiama in causa la Regione, «che non ha approvato un piano sociale capace di incontrare i veri bisogni delle famiglie dei disabili», Paolucci rilancia sulla patrimoniale: «E’ assurdo che nessuno ci stia lavorando, lasciando che ancora una volta vengano penalizzate le categorie più deboli, che davvero non sapranno più come curarsi». Le 13 sigle che hanno promosso la manifestazione apprezzano il sostegno bipartisan, ma chiedono impegni concreti. «In Parlamento presenteremo emendamenti, ordini del giorno e mozioni per impedire che passino questi provvedimenti palesemente iniqui», assicura la D’Incecco. D’accordo la Verì, che si dice pronta a firmare un comunicato congiunto e annuncia l’imminente convocazione di una riunione straordinaria della V commissione sanità della Regione Abruzzo. Dopo la manifestazione alcuni rappresentanti dei disabili hanno incontrato il prefetto di Pescara, Vincenzo D’Antuono, consegnandogli una lettera indirizzata al presidente della Repubblica.

di Stefano Buda

Fonte: iltempo.it

01/09/2011